mercoledì 9 febbraio 2011

ANDALUSIA

 




In una terra echi di fantasmi conducano ad un lontano e travagliato passato.
Dominati, dominatori che per arricchire il proprio presente, scrivevano un pò di storia lasciando a noi il fascino di culture lontane. 
Là, dove la terra brucia arida, dove il sole pare non sorgere mai ma far parte della stessa terra...là dove Moschee e Chiese Cristiane riescono a convivere rievocatrici della storia del paese che hanno scritto.
In quella terra, così diversa dalla nostra, seppur non troppo lontana ho lasciato un pezzo di me.
Sulla dolce e aspra Sierra, in cui chilometri di terra brulla affascinano per la timida maestosità che anche solo un raro arbusto puo' creare  in un territorio quasi lunare. Tori al pascolo, calmi e rassegnati come giumente ignari di servire per ricoprire una tradizione di sangue, alimentata dal turista affamato...
Alcazar con intarsi ricchissimi, arabeschi e palazzi di sultano in cui ancora oggi, visitandoli pare che occhi nerissimi di donna, ti scrutino curiosi e dolci dalle grate che le tenevano costrette a sè, in una schiavitù fatta di sete e pietre preziose. Chiudi gli occhi un istante e senti il profumo di giardini sapientemente curati, odi lo zampillio di  fontane...se sai ascoltare la voce del passato riesci ad udire gli zoccoli di un fiero cavallo con in groppa un cavaliere, messaggero di buone o cattive novelle...e se riesci ad aprire gli occhi all'antico intravedi sul trono un uomo agghindato con stoffe pregiate, con il potere di decidere sulla vita e sulla morte di altri...
Questo è quello che sento quando ripenso al Sud della Spagna...e mentre le note di Granada si spargono potenti e nostalgiche nell'aria mi rendo conto che il fascino che questa terra mi ha lasciato mi avvolgerà per sempre.

1 commento:

  1. Grazie CHIARA............. mi fai rivivere giornate splendide in paesaggi da sogno
    Continua così

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