martedì 22 gennaio 2013

Tristi marionette

Maledetti e sinistri,
ci alienamo, in scatole vuote.
 
Non siamo nulla.
 
Lerci involucri,
contenitori di cibi avariati.
Profumati, imbellettati a festa,
per celare l'odore del marcio.

Camminiamo come avvoltoi,
sul sacrato, sconsacrato di noi stessi.
Schifo, vuoto e marcio.
 
Non siamo noi, che marciamo come burattini sorridenti,
alitando fiamma, sulla marionetta che ci rappresenta.

Tristi esseri,
che valgono meno, di una cicca gettata a terra,
in una notte perpetua.

Non esisto e mi invento.
Ho il buio dentro.
Tu nascondi le tue carte, io le mie.

Assassiniamo il mondo,
in un continuo maremoto violento.
Non ha più valore la vita...

e...

nella miseria umana, cresciamo i nostri figli.


Bruscamente mi risveglio.
L'incubo è stato devastante. 
 
Distruggo il fantoccio,
cessando di alimentare la pece.

Imperfetta e stanca,
rifugio le speranze,
in chi verrà dopo di noi.





 

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