martedì 23 ottobre 2012
Vecchio Peter Pan
Giovane, vecchio Peter Pan.
Sei sempre tu,
mentre arrotoli tabacco, con mani da bambino.
La tua vita scorre veloce e fottuta
con l'impazienza che consuma una sigaretta.
Che fine ha fatto il tuo mondo?
Bruciato come incenso.
Annegato in un vinello annacquato.
Tu.
I tuoi sogni,
i tuoi antichi anni,
che promettevano un futuro a colori.
Poi...
il vuoto, la cenere, lo schifo,
la risalita, la ricaduta.
E...nuovamente la speranza
nello sballo di 30 anni bruciati.
Mi guardi,
sorridi, parli.
Sei sempre tu,
con tuoi occhi di cielo.
Peter Pan,
la vita non ti ha abbruttito.
Uomo-bambino senza tempo.
E sono io,
oggi la più forte.
Provo tenerezza,
e mi rivolgo a te come a un elfo capriccioso.
Vorrei tornare indietro,
scuoterti!
Farti sputare lo schifo che ti ha reso così fragile.
Invece ti guardo andar via,
con il tuo passo giovane,
il tuo sorriso allegro e i tuoi occhi annacquati.
Vecchio Peter Pan
ti volti, mi fai un cenno di saluto.
Te ne vai,
cercando
la tua isola... che non c'è.
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