lunedì 20 maggio 2019

Oggi



Stanca primavera senza luce né ombre, rispecchi la mente malata di una società liquida ormai alla deriva. Le azioni hanno lasciato il posto a una navigazione esoterica in mondi ignoti in cui viviamo senza sollevare la testa dallo schermo.

Oggi siamo questo; una civiltà sul viale del tramonto che sfoggia sorrisi da un monitor e finge di essere ciò che non è. Parole senza suono e amici al di là dello schermo di cui non conosciamo neanche il volto. Assoluto e sconcerto, esposti in pensieri senza forma e privi di grammatica. Tramandiamo un neologismo asettico di un mondo fatto di latta  a chi dopo di noi non troverà che etere. Imbottigliati in un'autostrada senza fine, soffriamo di mali penosi senza sapere che il dolore più grande è il non vivere.

Questo lasciamo ai posteri. Una raccolta umida di secche frasi copiate da profili di ombre che non esistono. Ciò siamo. Raccolte di pensieri che non pensano e di segnali senza uscita in una strada a senso unico. Uno e nessuno. Siamo uguali, benché abbigliati con i colori più sgargianti, replicanti di un grigio senza umanità e privo d'anima. Anche la primavera è stanca e si lascia circondare di noia senza sorrisi. Amiamo, ridiamo e ci perdiamo senza avere mai vissuto.  Poveri naviganti in un mare d'oblio anneghiamo lenti in un limbo di inutili parole uguali e costanti che ci relegano a uomini privi di vita; schiavi senza catene e prigionieri dietro sbarre di vuoto fieri di esistere in un mondo fatto di nulla.

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