lunedì 23 maggio 2011

il pesce superbo



    In un grande lago viveva un pesce nero, molto astuto che usava la sua furbizia e la sua intelligenza per arrivare a comandare e a sottomettere tutti gli altri pesci che vivevano insieme a lui.


     Faceva alleanze con pesci molto più a grandi e apparentemente più forti di lui, alleanze che basava sulla ruffianeria, sulla falsità, si fingeva amico, lustrava le pinne agli altri pesci  fingendosi modesto e quando questi lo credevano leale li colpiva alle spalle derubandoli di cibo o relegandoli in altre parti del lago meno profique.

     Non so dire bene come facesse, è quasi inspiegabile come tutti alla fine si assoggettassero a lui e alla sua arroganza, ma spesso...più i pesci sono piccoli e senza importanza apparente più sono crudeli.
     In ogni caso il pesce nero si contornava di miriadi di molluschi, che gli coprivano le spalle e lo rendevano potente con la loro bramosia di potere...

     Lui più passavano gli anni più si induriva non solo di squame ma soprattutto di cuore e di delirio di onnipotenza.
     Non aveva il senso della vergogna e ogni sua mossa infame era da se stesso giustificata in quanto lui si riteneva superiore a qualsiasi altro essere popolasse il lago.

     Nello stesso periodo,  una bambina viveva in una casa in riva al lago e per il suo compleanno qualcuno le aveva regalato una boccia con dentro 5 pesci rossi.

     La bimba spesso guardava nuotare i suoi pesciolini  in quello spazio limitato e giorno dopo giorno si convinceva sempre di più che la libertà non ha prezzo e soffriva al pensiero che i suoi 5 pesciolini dovessero vivere in quell'ampolla di vetro quando davanti a loro c'era un enorme lago...

     Sapeva la bambina che i pesci del lago non avevano il cibo assicurato, che potevano essere preda di pesci più grandi, di mille creature che potevano malgiarli in un boccone.

     Nella boccia c'era la sicurezza ma anche la prigionia mentre nel lago la libertà con tutti i rischi che questa comporta. Guardava i suoi 5 amici  e gli parevano sempre tristi e un giorno prese finalmente la decisione di farli vivere in comunità in mezzo ai loro  simili, con i rischi e le gioie , le lotte e la partecipazione alla vita che questa comportava.

     Con rincrescimento ma anche sapendo di fare la cosa più giusta, rovesciò la boccia nel fiume. I 5 pesci rossi iniziarono a nuotare felici, allegri in uno spazio così immenso ....

     Il pesce nero presto venne a sapere che nuove creature erano entrate nel lago senza il suo benestare e quindi mandò alcuni dei suoi servi molluschi a chiamare i 5 pesciolini e con tono perentorio disse- Qua comando io, sono il dio del lago. Se farete cosa vi dico avrete cibo e nessuno vi farà male, altrimenti dovrete andare ai margini del lago...perchè qua decido io-

     I pesciolini erano sconvolti di fronte alla superbia di questo pesce. il 1 pesce rosso disse al 2 :
 -non avrei immaginato che un pesce nero fosse Dio- 
 il 3 rispose al 1:
- Dio non toglie la libertà-
 il 4 disse al 3:
- Io non intendo sottomettermi a nessuno, sono uscito dalla boccia per vivere in comunità-.
 Il 5 disse al 4:
-Andiamo ai margini del lago, fortifichiamoci, facciamo capire agli altri abitanti che nessuno può ostacolare la vita degli altri.

     I pesci vissero per qualche tempo nelle acque più scure insieme ed in sintonia insegnando agli altri animali che erano stati perseguitati che la libertà e l'unione possono sconfiggere ogni forma di dittatura, fino a quando tutti insieme uniti;  i pesci, le alghe, le lumache, i gamberetti, le conchiglie e tanti altri pesci rossi tornarono in mezzo al lago, cacciarono dal trono il pesce nero...il quale non si arrabbiò più di tanto....

     Cosa volevano questi esseri senza senso? senza di lui non avrebbero combinato nulla.....Del resto lui era stanco di essere il re del lago, meritava di più...aveva il diritto di diventare il re di tutta la terra,  un lago era ben poca cosa e con un salto, aiutato dai suoi servi, che però non lo seguirono ma lo lanciarono con piacere considerato che ormai la sua potenza vacillava  approdò sulla terra...e finì mangiato da un gatto lui e tutta la sua gloriosa onnipotenza.

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